A Natale non solo la Stella, ma anche la Rosa

Tutti conoscono la Stella di Natale, indicata dalla tradizione popolare come simbolo di questa festività, ma esistono anche altre piante tipiche del periodo: fra queste certamente un posto di rilievo spetta all’Elleboro, un genere che comprende oltre trenta specie erbacee. Nel nostro Paese è conosciuta soprattutto la varietà Helleborus Niger, nota anche come Rosa di Natale.

Lo splendido fiore dell’elleboro, comunemente di colore bianco candido, ma anche di altre colorazioni, è uno dei pochi che fa la sua comparsa durante l’inverno, quando il pallido sole dei mesi più freddi scalda timidamente la terra nelle giornate più serene. E’ proprio questa la peculiarità per cui è conosciuto come Rosa di Natale. Allo stato selvatico, è facile trovarlo in terreni umidi, ai margini dei boschi collinari e in zone fresche e ombrose.

Si tratta di una pianta che ha una storia molto curiosa e originale che sfuma nella leggenda: fin dall’antichità era considerata, infatti, un rimedio nella cura delle malattie mentali, tanto che nella mitologia greca viene raccontato che Ercole guarì dalla pazzia proprio grazie all’elleboro e che il pastore Melampo curò la follia delle figlie di Preto e Argo con il latte di alcune caprette che ne avevano mangiato le foglie. Con i passare dei secoli l’elleboro si diffuse come rimedio per la cura delle malattie cardiache, soprattutto senili.

L’elleboro è una pianta piuttosto facile da curare e si adatta a diversi climi e suoli, anche nel nostro Paese: è bene posizionarla a mezz’ombra, in quanto, essendo una pianta da sottobosco, non ama la luce diretta del sole, se non quello del primo mattino. Predilige un terriccio poco acido e costantemente umido, per cui necessita di bagnature frequenti nei mesi caldi, che devono essere decisamente rallentate nei periodi più rigidi.

Nei giardini la sua naturale collocazione è in contesti rocciosi rocciosi o in aiuole o anche alla base di alberi e cespugli, per offrire colore anche nel periodo invernale, grazie alla sua fioritura (simile alla rosa canina) particolarmente lunga, che prende vita a gennaio e si può protrarre fino a marzo.