Rosa Chinensis Mutabilis, il fascino esclusivo dei colori

Rosa Chinensis Mutabilis è certamente fra le rose più affascinanti per dare vivacità ad un giardino. Si tratta di un arbusto antico, introdotto in Europa nel XVIII secolo, probabilmente giunto dalla Cina o dall’India: si ha notizia di questa varietà in Italia a metà dell’Ottocento, in quanto era presente all’interno degli splendidi giardini dell’Isola Madre sul lago Maggiore. La denominazione Mutabilis è stata introdotta nel 1894 dal botanico svizzero Henri Corrèvon che la notò ad un’esposizione a Ginevra, dove fu portata proprio da un principe della famiglia Borromeo, proprietaria dell’isola: successivamente il tassonomo americano Alfred Rehder , per rimarcarne l’origine orientale, mutò il nome in Rosa Chinensis Mutabilis.

“Quello che colpisce di questo arbusto – spiega Fausto Peron, titolare dei Vivai Peron Fausto – sono le sorprendenti masse di fiori singoli che presentano tre distinte fasi di colore, che vanno da un miele ambrato, per poi virare al rosa ramato ed infine giungere ad un bel cremisi scuro. Quello che rende unica questa pianta sta nel fatto che le diverse tinte dei fiori compaiono contemporaneamente sullo stesso arbusto. Siamo di fronte ad un arbusto vigoroso, che può raggiungere considerevoli dimensioni, fino ad oltre i 3 metri di altezza e che presenta un’ottima tolleranza ai climi caldi, per cui è particolarmente adatto per la coltivazione alle nostre latitudini. I fiori della Rosa Chinensis Mutabilis diventano, una volta che questa viene messa a dimora in un giardino, i veri protagonisti con una fioritura ininterrotta, che fa la sua comparsa ad inizio primavera, per poi prolungarsi fino ai primi geli pre-invernali. A completarne lo splendore sono le foglie verde lucido, i cui giovani germogli presentano inizialmente un colore rosso porpora che successivamente vira al verde. Capita che in inverni particolarmente miti, il fogliame rimanga sulla pianta e la fioritura si protragga anche in questa stagione”.

Rosa Chinensis Mutabilis si presta per diversi utilizzi in giardino: se viene contenuta a livello di sviluppo, può essere posta in aiuole, mentre se le si riserva uno spazio ampio, può diventare uno spettacolare arbusto leggermente rotondeggiante che può raggiungere, come si è detto, altezze e larghezze considerevoli. Un’altra ipotesi di impiego esteticamente molto gradevole è certamente quella di formare siepi o letti di rose, mettendo a dimora le piante in sequenza.

“Le cure necessarie per questo arbusto – conclude Fausto Peron – sono tutto sommato semplici: le potature vanno fatte a fine inverno o inizio primavera e possono essere decise se si desidera contenerne le dimensioni o leggere, nel caso vi siamo spazi per uno sviluppo importante. E’ importante ricordare che la rimozione dello sfiorito favorisce una fioritura più abbondante e che la pianta non necessita di innaffiature consistenti: è consigliata, infine, una concimazione all’inizio di febbraio”.

Per ulteriori informazioni, lo staff Vivai Peron Fausto è a vostra disposizione: te. 0543.769224 – info@vivaiperonfausto.it