Come realizzare al meglio un manto erboso: i consigli di Fausto Peron

Anche per la realizzazione di un prato è opportuna una fase preliminare di pianificazione del lavoro, avendo ben chiari gli obiettivi, i materiali e le attrezzature necessarie.

Innanzitutto è importante valutare la forma e le dimensioni dell’area, prevedendo modifiche per facilitare la manutenzione oppure la messa a dimora di tappezzanti, negli spazi il cui il prato crescerebbe con maggior difficoltà (zone in ombra o sotto grandi alberi) o di arbusti, per nascondere zone antiestetiche. Da considerare anche il posizionamento di vialetti pedonali e l’eventualità di spostarli, la posa di un impianto di irrigazione o di illuminazione del giardino: tutte operazione da effettuare all’inizio del lavoro e non certo quando il prato è già stato seminato.

Sono da valutare anche le caratteristiche chimico-fisiche del terreno, almeno per quanto concerne il pH del terreno stesso, considerando che la crescita di piantine erbacee è favorita da valori compresi tra 5,5 (leggermente acido) a 7,5 (leggermente alcalino): questa misurazione può essere effettuata tramite un kit di facile utilizzo. Eventuali “correzioni” del pH possono essere fatti, se è inferiore a 5 (terreno acido) aggiungendo gesso o calce triturata, mentre se è superiore a 7,5 (terreno alcalino) con torba acida o concimi acidificanti come il solfato ammonico.

Da considerare anche lo spessore di terra fertile, utile alle radici, che dovrà essere di 25-30 cm, con una struttura glomerulare, che consente la circolazione di acqua e aria, con un contenuto in sostanza organica decisamente elevato, per nutrire piante e mantenere ottimale il terreno.

Infine il clima dell’ambiente, le caratteristiche del terreno e l’utilizzo futuro del prato sono elementi che guideranno la scelta del tipo di seme da utilizzare: per ottenere, per esempio, prati resistenti ad un calpestio frequente sono consigliate specie di graminacee, verdi tutto l’anno che si adattano a tagli frequenti: molto spesso si scelgono  miscugli di 4-5 specie, per una buona adattabilità al clima ed una decisa resistenza alle malattie.

La fase operativa comincia con la preparazione del terreno, che dovrà essere soffice, permeabile, ben concimato e con il pH adatto: inizialmente è necessario pulire l’area, rimuovendo i residui del vecchio prato con un diserbante o la rimozione di detriti lasciati dalle impresi edili, se sono stati fatti lavori di ristrutturazione all’abitazione. A seguire è opportuno preparare il terreno chiudendo buche e creando una pendenza verso l’esterno, per evirare ristagni di acqua

Si procede quindi agli eventuali movimenti di terra, colmando le buche e dando un leggera pendenza al prato verso i bordi, per evitare il ristagno idrico facilitando il deflusso delle acque che scorrono in superficie. Tutte operazioni che devono essere successive all’eventuale installazione di impianti di irrigazione e illuminazione e da effettuare con la terra non troppo bagnata, in quanto i macchinari che vengono usati non compromettano lo stato del terreno stesso. In più se il terreno risulta troppo compatto è opportuna un’aratura, per facilitare le lavorazioni successive, ovvero la fresatura per omogeneizzare lo strato superficiale, la distribuzione di concimi ed ammendanti, una leggera rullatura, per sistemare la zona lavorata e un livellamento finale tramite rastrellature effettuate a passaggi incrociati, al fine di avere una superficie soda.

A questo punto la nostra area è pronta per la semina: le sementi vengono scelte secondo le considerazioni già espresse. Questa operazione, che deve essere eseguita in una giornata asciutta e possibilmente senza vento, può essere fatta manualmente o tramite apposite attrezzature (secondo le dimensioni dell’area), assicurandosi di una distribuzione omogenea dei semi. A seguire è opportuno effettuare la copertura delle sementi tramite terriccio con una leggerissima rastrellatura, facendo in modo di non spostare le sementi stesse, che va accompagnata da un ulteriore rullatura, che favorisce l’adesione del terreno ai semi. A questo punto non resta che irrigare l’area, in quanto la superficie deve rimanere costantemente umida, fino alla germinazione di qualche centimetro. Successivamente va diradata la bagnatura, ma è da effettuare in modalità più profonda, perchè l’acqua possa penetrare fino a 20-25 cm, per favorire lo sviluppo delle radici delle piantine.

E’ importante ricordare che il primo taglio, dopo la nascita del prato, va effettuato quando l’erba raggiunge i 10 cm, asportandone i primi 3/4 cm.

“Questa è la metodologia che utilizziamo nel nostro vivaio – conclude Fausto Peron – siamo ovviamente a disposizione per preventivi e sopralluoghi gratuiti per la realizzazione di nuovi prati o il restauro di esistenti danneggiati”.

Info: tel. 0543.769224 – info@vivaiperonfausto.it