Per chi dispone, attorno alla propria abitazione, di un parco o di un grande giardino non può certo mancare un esemplare di quercus suber, una pianta maestosa di origine mediterranea, che presenta una folta chioma sempreverde. In natura questo albero, che alcuni studi farebbero risalire all’Oligocene (60 milioni di anni fa) cresce spontaneo e caratterizza i territori su cui è maggiormente diffuso, come la Spagna, il Portogallo, il Maghred (Nord-Ovest dell’Africa) e anche alcune zone della Sicilia e della Sardegna.
La sua principale caratteristica sta nel tronco rugoso, ricoperto di una scorza, il sughero appunto, che può essere asportato e sfruttato per la produzione di tappi per bottiglie, calzature, compensati e isolanti per l’edilizia ecologica. Quest’ultima peculiarità, ovviamente non riguarda le piante messe a dimora per finalità estetiche, ma quelle che fanno parte di vere e proprie sugherete, il cui sviluppo è finalizzato alla produzione. Forse non tutti sanno che proprio le sugherete svolgono un’importante funzione ambientale, in quanto assorbono la CO2, riducendo l’inquinamento e rilasciano ossigeno in misura maggiore quanto più sono oggetto di decorticazione (asportazione del sughero): in più rappresentano uno scrigno di biodiversità, in quanto sono il rifugio naturale di flora e fauna.
“Un quercus suber – spiega Fausto Peron, titolare dei Vivai Peron Fausto – offre unicità al giardino dove viene messo a dimora per le sue indubbie caratteristiche ornamentali e per le sue capacità di creare ampie zone d’ombra: la pianta, che presenta un’ottima adattabilità al clima e alle tipologie di terreno delle nostre zone, si può sviluppare tramite un singolo tronco o anche a più tronchi e raggiungere delle altezze interessanti. Il portamento è eretto, ma il tronco principale non è mai perfettamente dritto, mentre la ramificazione si presenta decisamente irregolare: se non è interessato alla decorticatura del sughero, la pianta ha una vita lunghissima, anche fino a 250 anni, accompagnata da una crescita molto lenta. Proprio per questo Quercus Suber non è l’albero ideale per chi ha fretta. Chi desidera averlo nel proprio giardino è opportuno che faccia una scelta basilare: se vuole godersi subito la sua maestosità è necessario puntare su un esemplare già sviluppato che sia stato sottoposto ad un allevamento pluriennale nel nostro vivaio, in caso contrario è possibile mettere a dimora anche piante più piccole e giovani, ma sono da considerarsi un investimento per figli e nipoti”.
La chioma di quercus suber è caratterizzata da foglie ovali e acuminate, molto coriaci, in quanto in grado di sostenere le mutazioni stagionali di clima, che presentano una colorazione verde scuro lucida sulla parte superiore e grigio-biancastra in quella inferiore. In primavera compaiono i fiori, quelli maschili e quelli femminili: da questi ultimi si sviluppa il frutto, ovvero una piccola ghianda ovale (2/3 cm di lunghezza), protetta per metà da una cupola emisferica squamosa, di cui sono ghiottissimi i cinghiali.
Il nostro vivaio dispone di molti esemplari di quercus suber, visionabili presso il nostro show room all’aria aperta che si trova a Castrocaro Terme in via Giovanni Mengozzi 29 (circonvallazione a monte del paese).