Parrotia persica: un arcobaleno di colori in giardino

Una bellissima pianta di origine asiatica sempre più presente nei giardini italiani è Parrotia persica: si tratta di un albero caducifoglia, che appartiene alla famiglia delle Hamamellidaceae, che pare sia stato introdotto in Europa nel 1830 a seguito di una spedizione alpinistica in Arzerbaijan, durante la quale furono scoperte nuove specie di flora in una zona fino ad allora certamente poco conosciuta.

“Parrotia Persica – spiega Fausto Peron – presenta un portamento cespuglioso, che può raggiungere fino ai 15 metri di altezza, con una crescita che si espande in maniera consistente anche in larghezza. La sua principale caratteristica, per cui spesso la scegliamo per allestire nuovi giardini, sta nella ricchezza di colori che offre in più periodi dell’anno, compreso l’inverno quando la maggior parte delle piante è nella fase del risposo vegetativo. Già a dicembre, quando è totalmente spoglia di fogliame, comincia a produrre i propri fiori che sbocceranno a febbraio: sono di color rosso acceso e riuniti in mazzetti. Arriva poi il momento della germinazione in primavera: allora diventa preminente il colore verde lucido delle foglie con una forma marginale leggermente ondulata, a cui, in estate, si abbina il marrone/rossiccio dei frutti, offrendo un gradevole contrasto. Lo spettacolo continua in autunno quando le foglie virano dal verde al rosso e al viola, dall’arancio al giallo. Insomma un arcobaleno di tonalità che abbraccia quasi tutto l’anno e che è in grado di garantire ai giardini una vivacità che poche piante possono offrire”.

Un’altra particolarità di Parrotia persica sta nel tronco e nella sua corteccia, che si presenta liscia e si sfoglia, lasciando intravvedere un intreccio di colori che va dal verde al grigio fino al bianco. Si adatta molto bene ai terreni del nostro territorio e la sua coltivazione è piuttosto semplice: infatti è appena necessaria, prima della germogliazione delle foglie, una potatura di contenimento per definire la forma arrotondata della chioma e per favorire la crescita di nuove foglie.

“Ritengo quindi Parrotia persica – conclude Fausto Peron – un’ottima scelta sia per i giardini e anche per i parchi pubblici, sia per l’effetto gradevole che è in grado di garantire, sia per le limitate esigenze di manutenzione. L’unica avvertenza da tenere presente quando la si mette a dimora è la valutazione dello spazio disponibile: il suo forte sviluppo in larghezza, infatti, presuppone superfici ampie, per cui non è consigliabile in giardini di piccole dimensioni”.

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