Olivo in giardino: valore estetico e specialità gastronomiche

L’olivo è fin dall’antichità presente nell’area mediterranea e caucasica, ne sono testimonianza i numerosi reperti archeologici e diverse citazioni in testi storici, da cui si desume che l’uomo apprezza da sempre i suoi preziosi frutti e li utilizza per ricavarne olio. Da alcuni documenti l’inizio della coltivazione può essere datata circa 6.000 anni fa in Asia Minore: ve ne sono traccia nella civiltà babilonese e, successivamente, in quella greca e romana, dove questa pianta era considerata sacra e al centro di miti e leggende. Tutti, poi, sanno che nella religiosa cristiana (ma anche in quella islamica) il ramo di ulivo è uno dei principali simboli di pace.

L’olivo appartiene alla famiglia delle Oleacee, che raggruppa piante tipiche di regioni calde, temperate e tropicali, è un sempreverde e presenta una crescita non velocissima. Fruttifica dopo 4/5 anni e raggiunge pregevoli caratteristiche ornamentali dopo 18/20 anni: è una pianta molto longeva e facilmente può raggiungere età pluricentenarie, come è verificabile di persona da alcuni esemplari che abbiamo nel nostro vivaio.

Presenta una buona adattabilità a terreni difficili, anche poco fertili, calcarei e rocciosi: soffre al contrario terreni argillosi e umidi. In inverno è frequente vedere alberi di ulivo con il tronco ricoperto di teli di protezione: questa operazione è consigliabile quando si è in presenza di una temperatura decisamente sotto lo 0° (-6°/-12°), persistente per molte giornate: queste condizioni atmosferiche possono causare danni alle gemme e anche alla struttura legnosa.

Pur essendo una pianta tipica del Mediterraneo, si adatta anche al Nord Italia, nelle zone microclimatiche più favorevoli, quali la prima collina o anche la pianura. Le cure di cui necessita non sono complesse: l’irrigazione deve essere frequente solo durante i primi anni di sviluppo, mentre successivamente può essere limitata ai periodi più caldi. In termini di concimazione, nella fase giovanile, la crescita può essere stimolata con somministrazioni di azoto con la regola del “poco e spesso”, mentre in fase adulta è sufficiente in primavera un concime a base di azoto, potassio e fosforo. Per quanto concerne le avversità la difesa è minima: alla ripresa vegetativa è consigliabile eseguire un trattamento con prodotti rameici, per disinfettare i tagli della potatura e prevenire i funghi responsabili della “carie del legno”: tale intervento è anche attivo contro l’occhio di pavone, una delle più comuni avversità dell’olivo. Molto importanti le potature soprattutto sulle giovani piante che permettono di guidare la crescita e dare all’olivo la forma desiderata.

In giardino è sicuramente una pianta di grande valore estetico, che offre al contesto ambientale un impatto di sicura eleganza. Ma chi ne possiede anche solo un esemplare di età adulta ha la possibilità, non certamente di pensare a produrre olio (servono oltre 8 kg di frutto per appena un litro di olio), ma ad alcune produzioni gastronomiche caserecce, come le olive sotto sale e sottolio, facilmente ottenibili seguendo le più note ricette presenti in tanti manuali e anche sul web.