L’autunno è il periodo del riposo vegetativo, dopo le abbondanti germogliazioni primaverili ed estive: una specie di stasi tipica delle piante caducifoglie, che, a fianco del tradizionale fenomeno della caduta delle foglie, presentano una limitata attività degli organi vegetali e non necessitano di particolari cure. Dal punto di vista biologico tale stagione può essere assimilata, con un po’ di fantasia, al letargo degli animali. E’ anche il periodo più idoneo per decise potature, in quanto le piante soffrono meno, avendo minor quantitativo di liquido in circolo e riescono più facilmente a cicatrizzare le ferite apportate dai tagli.
Ma il riposo vegetativo è anche il periodo giusto per i trapianti. Estirpare un albero dalla propria sede e trasportarlo in un nuovo sito rappresenta sempre un trauma: si tratta, quindi, di un’operazione da svolgere con la massima cautela per limitare e contenere lo stress per la pianta. Il periodo autunnale, caratterizzato da quella sorta di letargo a cui si accennava, limita tali disagi e in più favorisce l’adattamento al nuovo terreno che può prolungarsi per qualche mese, fino alla primavera quando avverrà la germogliazione: per quel momento l’apparato radicale della pianta trapiantata sicuramente si sarà attestato dagli inevitabili danni subiti al momento del trapianto.
“Se avete in previsione la messa a dimora di nuovi alberi in giardino – spiega Fausto Peron, titolare dei Vivai Peron Fausto – vi consigliamo di farlo, quindi, proprio in questo periodo. Siamo dotati di attrezzature di nostra proprietà per svolgere questi delicati spostamenti di alberi, anche in caso di esemplari di grandi dimensioni, di cui disponiamo in abbondanza in vivaio”.
“Le piante caducifoglie che abbiamo in vivaio – continua Fausto Peron – sono state da noi allevate con cura e sono tutte perfettamente adattabili ai terreni e al clima del nostro territorio. Ecco alcuni esempi di alberi disponibili di grande impatto estetico. Innanzitutto il Celtis Australis, comunemente definito bagolaro: si tratta di un grande albero che presenta un’altezza media di 10/12 metri, con un tronco robusto e caratterizzato da possenti nervature e una chioma piuttosto densa di forma rotondeggiante. In secondo luogo il Morus Fruitless, che presenta un portamento imponente e può raggiungere un’altezza di circa 20 metri: la chioma è arrotondata e fitta, le foglie, trilobate di forma allungata, di color verde intenso, diventano gialle nei mesi autunnali, i fiori sono penduli di colore verde, mentre i frutti sono minuti e di color bianco o rosa. Di notevole impatto anche il Carpinus Betulus (carpino bianco), un albero longevo di buona altezza (15 – 20 metri) con portamento dritto e la chioma allungata: le sue foglie sono ovato-oblunghe, con nervature in rilievo, mentre i fiori sono riuniti in infiorescenze e compaiono normalmente in aprile. Particolarmente interessante anche il Malus Floribunda Golden Hornet, il melo da fiore, che presenta ottimi frutti commestibili in quantità, prodotti in autunno ed una fioritura affascinante con fiori rosati in bocciolo e bianchi una volta che si aprono: anche questa pianta ha dimensioni importanti e ben si adatta inspazi verdi medio/grandi ”.
“Abbiamo disponibilità in vivaio – conclude Fausto Peron – anche di altre varietà di piante esteticamente molto valide: mi riferisco ad esemplari di Morus Platinifolia, Carpinus Pyramidalis, Magnolia Soulangeana e Lagerstroemia Indica, oltre ad una quantità importante di ulivi secolari e melograni. L’invito che desidero fare è quello di vedere di persona, con una visita in vivaio, tutte queste piante, per apprezzarne le qualità e scegliere quelle che meglio si adattano ai vostri spazi”.